I ricercatori canadesi dell’Università di Toronto hanno infatti trovato una spiegazione di ciò che il sonno interrotto fa al cervello umano: sembra accelerarne l’invecchiamento.
Si moltiplicano le ricerche che collegano un sonno alterato o scarso a demenza o Alzheimer negli anziani. Secondo alcuni ricercatori canadesi dell’Università di Toronto il sonno interrotto fa al cervello umano in quanto sembra accelerarne l’invecchiamento.
Gli scienziati hanno analizzato 685 adulti con più di 65 anni, che hanno partecipato a due grandi studi statunitensi, esaminando i loro schemi di sonno, le prestazioni nei test mentali e persino campioni di tessuto cerebrale dopo la morte dei partecipanti.
Le scoperte dei ricercatori, pubblicate su ‘Science Advances’, indicano che il sonno alterato o ridotto può contribuire a cambiamenti in un tipo di cellula immunitaria nel cervello chiamata microglia, che a loro volta sembrano correlati a funzioni cognitive più scarse, come nel caso della memoria e della capacità di ragionamento. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se basta risolvere i problemi di sonno per prevenire o invertire il declino cognitivo, ma per Andrew Lim e il suo gruppo di ricercatori i problemi di sonno e il loro ruolo per memoria e capacità di pensiero non dovrebbero essere ignorati.